moretta

domenica 22 settembre 2013

La Pietà





Fu commissionata al poco più che ventenne Michelangelo Buonarroti dal cardinale francese Jean de Bilhères, ambasciatore di Carlo VIII  presso papa Alessandro VI Borgia negli ultimi anni del Quattrocento. La statua era destinata a Santa Petronilla a Roma e con molta probabilità fu voluta dal cardinale che pensava di far erigere in quella chiesa il suo monumento funebre. L’episodio riferito da Giorgio Vasari nelle Vite secondo cui un gruppo di visitatori lombardi si sarebbero vantati della statua attribuendola ad un loro concittadino, Cristoforo Solari, spiega come mai la Pietà, successivamente esposta in San Pietro, è l’unica opera firmata dall’artista.
Il soggetto all’epoca rappresentava in Italia una rarità mentre era ben più diffuso oltralpe dove si producevano statue raffiguranti la Madonna che piange il Figlio morto soprattutto in legno per essere portate in processione durante il Venerdì Santo.
Il corpo abbandonato nella morte e anatomicamente perfetto del Cristo è disteso sulle gambe di Maria dal volto dolcissimo e rassegnato al dolore. Madre e Figlio sembrano fondersi in un unico blocco e non avere peso. La loro immobilità contrasta con l'ampio movimento della veste della Vergine.
Nel capolavoro michelangiolesco emergono con grande insistenza motivi e caratteri della scultura toscana di inizio secolo. È palese innanzi tutto la presenza della maniera di Jacopo della Quercia, specie nel disegno del panneggio della veste della Vergine così vicino a quella della figura della Sapienza della Fonte Gaia a Siena. Nel volto del Cristo ritroviamo invece lo stile del Verrocchio. La struttura piramidale della composizione non è una trovata originale di Michelangelo o più che rifarsi a quello classico o alle opere di Leonardo, deriva probabilmente dalla stessa tradizione iconografica nordica dalla quale forse egli si ispira dietro suggerimento del committente francese. Un elemento nuovo è però costituito dalla fascia che attraversa diagonalmente il busto della Madonna e sulla quale è posta la firma dell’artista. Questo elemento infatti non ha una semplice funzione ornamentale ma serve a rompere la frequenza delle pieghe e a stabilire una linea di forza perpendicolare e contraria a quella del corpo del Cristo.

Nessun commento:

Posta un commento